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Monza Via della Birona

Le previsioni urbanistiche conducono le scelte progettuali verso la ridefinizione del rapporto tra masse e volumi esistenti e gli spazi aperti: Il tema è quindi quello della interrelazione tra le scelte di impianto edilizio e quelle di costruzione formale del grande vuoto/parco.

Il margine costruito, i capisaldi che ne misurano il passo ed il respiro vengono riverberate nella progettazione di due corpi di fabbrica in perfetta continuità formale con il tessuto urbano ad est del lotto, del quale ne emulano l’impianto, per altro verso “innescando” il grande vuoto centrale attraverso la definizione di un elemento virtuale, ma anche fisico trattandosi di un percorso, di rapporto tra gli spazi collettivi interni al lotto e lo spazio pubblico: una prosecuzione ideale del parco, spazio pubblico, all’interno dello spazio comune ai due edifici che si struttura sul tema della corte ipogea, concepita come spazio semi-pubblico e di uso comune.
L’idea di formare questo “incrocio di assi” tra gli edifici, in senso Nord-Sud, ed un percorso di strutturazione del parco in senso Est-Ovest, che unisce punti ben precisi quali la corte ipogea ed il “baricentro” del parco, sottolineato dall’area di sosta, diventa l’elemento strutturante di tutto il progetto, l’edificato prende infatti il proprio assetto dall’asse Nord-Sud e su di questo impianta tutte le scelte di costruzione della propria forma: si costituisce come nuovo fondale del parco e su di esso affaccia con tutti gli spazi privati di rapporto con l’esterno urbano, costituiti dai loggiati, balconi e terrazzi, mentre il lato opposto viene utilizzato per la localizzazione di tutti i locali più “privati” quali stanze da letto e locali di vario uso, nonché, in coerenza con il tema, i percorsi di accesso alle abitazioni.

Il centro formale dell’intervento edilizio è occupato dalla corte ipogea come luogo simbolico del rapporto anche con gli spazi pubblici, su di essa confluiscono tutti i percorsi semi-pubblici di accesso alle scale ed ai servizi condominiali, da questa corte si può raggiungere la quota, situata ad un livello più alto, di accesso al parco attraverso un sistema sia di scale che di rampe.
Il linguaggio architettonico ed i materiali che definiscono i volumi edilizi fanno riferimento anch’essi al confronto con lo spazio pubblico, troviamo infatti richiami ad elementi naturali quali il legno per la definizione dei volumi architettonici di primo impatto, mentre, nell’ottica della valorizzazione delle viste e della leggerezza stessa del fabbricato si utilizzano materiali trasparenti per i parapetti. La restante parte del corpo di fabbrica sarà invece rivestita con elementi lapidei colore bianco, mentre gli sfondati dei loggiati saranno rivestiti in intonaco col grigio chiaro
La complessità formale delle facciate, generata dai continui richiami tra spazio interno dell’alloggio e spazio esterno di rapporto dello stesso con lo spazio pubblico, viene ricompresa nel telaio che costituisce la facciata nel prospetto verso il parco; così come rivela il suo dinamismo nei volumi costituenti il prospetto rivolto ad EST.